Coronavirus, l’Olanda ferma l’Eurogruppo sul Mes, l’ira francese. Aperture sul fondo comune europeo
BRUXELLES – È terminata con un rinvio a giovedì 9 aprile la riunione in video-conferenza dei ministri delle Finanze della zona euro alla ricerca di un drammatico accordo su come rispondere allo shock economico provocato dalla pandemia influenzale da coronavirus. Dopo 16 ore di negoziato notturno, i dirigenti politici hanno preferito sospendere i lavori. Secondo le informazioni raccolte a margine dell’incontro, l’Olanda ha bloccato il raggiungimento di un compromesso.
In un tweet, il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha spiegato: «Riprenderemo domani. Insieme al ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz lanciamo un appello a tutti i paesi membri a essere all’altezza delle sfide eccezionali per ottenere una intesa ambiziosa». Ha aggiunto sempre su Twitter il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni: «Rinvio senza accordo dopo 16 ore di riunione. La Commissione fa appello al senso di responsabilità necessario in una crisi come questa».
Sul tavolo dei ministri, vi sono opzioni da presentare ai capi di Stato e di governo che dovrebbero riunirsi nei prossimi giorni. Quattro in particolare: l’uso del Meccanismo europeo di Stabilità, che potrà concedere prestiti ai paesi membri; gli aiuti della Banca europea degli investimenti; il nuovo fondo proposto dalla Commissione europea per aiutare i governi a finanziare la cassa integrazione (SURE); e la proposta francese di un fondo finanziato con obbligazioni congiunte.
Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, una intesa è pressoché trovata sul ruolo della Bei e sul programma SURE. Lo stesso progetto francese, presentato la settimana scorsa, è stato accolto positivamente dai ministri delle Finanze, grazie a un riferimento vago nel comunicato di cui tutti potevano dirsi soddisfatti, anche coloro che temono la mutualizzazione dei debiti. Nessuno si sarebbe opposto all’esistenza del fondo, ma sulla sua tempistica.
Il vero problema nel dibattito tra i ministri delle Finanze ha riguardato il ruolo del Mes. “L’Olanda ha chiesto che ci fossero precise e stringenti condizioni economiche all’uso del prestito. L’Italia si è opposta finché è stato raggiunto un compromesso accettabile per tutti, salvo per il governo olandese. In buona sostanza, il paese ha messo il veto a un accordo. Alla fine della discussione è apparso chiaro il confronto tra l’Olanda e tutti gli altri paesi”, spiega un partecipante ai lavori.