Europa League, salta il match Siviglia-Roma. La Spagna nega alla squadra l’autorizzazione ad atterrare
ROMA. Con due ore di preavviso sull’imbarco a bordo del charter per Siviglia, la Roma ha saputo di non essere autorizzata all’atterraggio a destinazione. Inutile, a questo punto, arrivare all’aeroporto di Fiumicino, decollare comunque o provare itinerari di viaggio alternativi: Siviglia-Roma, in programma domani sera per l’andata degli ottavi di Europa League, non si giocherà: adesso la patata bollente resta nelle mani della Uefa.
Le trattative nella notte tra Ceferin e il governo spagnolo non hanno prodotto nessuna novità: stop ai voli da e per l’Italia, senza nessuna eccezione per i charter delle squadre di calcio. Morale della favola, dopo una notte d’incertezza e una mattina con i telefonini roventi, è che la Roma, al termine dell’allenamento a Trigoria (dove un intervento di Cristante su Spinazzola stava generando una lite di campo, sedata subito dall’intervento pacificatore di Juan Jesus e Mirante), ha saputo di non poter partire per l’Andalusia. Scartata anche la soluzione di riserva di volare su Faro, in Portogallo, e continuare in pullman per i 200 chilometri fino a Siviglia.
Ora a Trigoria, ma non solo, attendono una comunicazione scritta ufficiale dalla Uefa. Anche perché, in attesa di comunicazioni, c’è anche da sciogliere il nodo della gara di ritorno, in programma il 19 marzo all’Olimpico. Anche per quella data (fino al 25 marzo) il governo spagnolo ha bloccato i collegamenti aerei di ogni tipo, charter inclusi, da e per l’Italia.